.post-body img, .post-body .tr-caption-container, .Profile img, .Image img, .BlogList .item-thumbnail img { padding: none !important; border: none !important; background: none !important; -moz-box-shadow: 0px 0px 0px transparent !important; -webkit-box-shadow: 0px 0px 0px transparent !important; box-shadow: 0px 0px 0px transparent !important; }

martedì 12 giugno 2018

Preparazione ad Anjaneyasana

Preparazione ad anjaneyasana

Dalla quadrupedia portiamo il piede desto al lato interno della mano destra, raddrizziamo il ginocchio avanti a 90 gradi, con un’inspirazione solleviamo le braccia mantenendo le mani alla distanza delle spalle con i palmi che si guardano. Le braccia sono attive ed estese verso l’alto, il petto alto e la pancia trattenuta all’interno, la schiena lunga; spingiamo infine la gamba sinistra verso la terra. Proviamo con movimenti lenti ed dolci, mentre espiriamo a spingere leggermente il ginocchio piegato in avanti e il bacino verso il basso.Manteniamo la posizione per almeno cinque respiri rilassati.
Questa posizione migliora l'equilibrio e la concentrazione, rafforza braccia, spalle e glutei, aiuta inoltre a sciogliere il bacino.

Grazie a Sara per la disponibilità

lunedì 11 giugno 2018

Virabhadrasana II

Fare yoga durante la gravidanza favorisce una corretta digestione, migliora la circolazione del sangue, agevola la respirazione ed aiuta l'apertura del bacino. Gli asana consigliati in questo splendido momento della vita sono asana comuni con, a volte, delle variazioni. Normalmente ed in particolare quando si è in uno stato interessante è consigliato praticare yoga sotto l'aiuto di un'insegnate che possa seguire completamente la persona.

Oggi vedremo passo passo Virabhadrasana II, il guerriero, quale migliore posizione per una futura mamma!  Lo sviluppo dell' asana descritto si riferisce alle donne in condizioni di normali di salute, ad ogni passaggio ascoltiamo cosa il nostro corpo ci comunica, se dobbiamo fermarci, facciamolo, se sentiamo di non poter andare oltre, rimaniamo e prendiamo conoscenza di quello che ora è il nostro limite.
Ci prepariamo per entrare nel guerriero facendo un passo di circa un metro, ruotiamo il piede destro a 90 gradi, il sinistro verso l'interno a circa 45 gradi. Ruotiamo le spalle indietro e con un'inspirazione sollevo le braccia all'altezza delle spalle,i palmi delle mani sono rivolti alla Terra, successivamente rivolgo il mio sguardo al pollice della mano destra (fig.1).

Avvicino le dita delle mani una all'altra, allungo bene il braccio destro in avanti ed il sinistro indietro,come se fossimo tirati dalle due estremità, rilassiamo i muscoli del volto provando ad eliminare ogni espressione dal viso lasciandolo neutro (fig.2).
Espirando pieghiamo il ginocchio avanti a  90 gradi o quanto il corpo mi consente nel momento, dopo averlo piegato portiamo l'attenzione al bacino, potrebbe chiudersi facendo avanzare il fianco destro, noi, con la nostra consapevolezza lo riportiamo in posizione iniziale, aperto frontalmente (fig.3)

Facciamo attenzione a mantenere in linea il ginocchio e la caviglia destra, se il ginocchio la supera, andiamo a caricarla troppo inutilmente, infine provo a spostare il ginocchio verso l'esterno, è facile che si sposti in direzione del corpo (fig.4)
Eccoci arrivati nel nostro guerriero, le gambe sono forti, i piedi radicati a terra, il petto e il cuore aperti, le spalle sono basse ed aiutano le spalle a rimanere.
Per uscire dalla posizione, espirando abbasso contemporaneamente le braccia e distendo la gamba destra. Ruoto sui talloni e ripeto nel lato opposto.

Grazie a Romina per aver dedicato parte del suo tempo a queste foto e grazie ad Ilaria per averle scattate.