data la chiusura natalizia, per chiunque volesse praticare a casa, vi propongo questa video pratica di vinyasa yoga adatta anche ai principianti, ecco il link: lezione vinyasa yoga principianti
Carissimi, in vista delle festività vi avviso che lo spazio sarà chiuso dal 24 dicembre 2021, riaprirà lunedì 10 gennaio 2022. Per non lasciarvi completamente soli in questo periodo verranno caricate delle nuove lezioni sulla pagina yotube: Amrita Yoga Studio. Colgo l'occasione per augurarvi un buonissimo Natale e un felice anno nuovo!
Quest'anno regala un momento di benessere: hatha yoga, yoga integrale, vinyasa, yoga posturale, meditazione e pranayama per ritagliarsi uno spazio di tempo completamente dedicato a noi stessi o a chi ci è caro.
Puoi scegliere tra lezioni online o in presenza, di gruppo o individuali.
Per maggiorni informazioni non esitare a contattarci.
Halasana (o posizione dell'aratro) e karnapidasana (karna significa orecchio e pida pressione). Entrambe le posizioni allungano ed estendono la colonna vertebrale e la sollevano dalla parte dorsale fino a quella lombare, bacino compreso. Queste posizioni donano sollievo ai nervi e al cervello. Distendono e rafforzano le spalle e il collo, stimolano le ghiandole del quinto chakra: tiroide e paratiroidi.
ESECUZIONE
Da sdraiati a pancia in su inspirare e sollevare le gambe piegate e vicine tra loro andando ad appoggiare le mani sulla schiena lombare.
Provare a distendere le gambe oltre la testa tenendole unite.
Mantenere i gomiti il più possibile vicini al corpo e cercare di camminare con le mani in direzione delle scapole per alleggerire la spina dorsale e raddrizzarla; il collo è immobile.
Quando e sele dita dei piedi arriveranno a terra, distendere le braccia davanti alla schiena ed intrecciare le mani.
Per Karnapidasana:
Entrate nel carro come nella descrizione sopra
Piegare le ginocchia separandole in direzione delle orecchie e spingerle quindi verso l'interno.
Uscire dalle posizioni di inversione sempre lentamente per evitare giramenti di testa.
CONTROINDICAZIONI
Da evitare durante il periodo delle mestruazioni (come ogni altra posizione invertita), se si hanno lesioni al colloo alle spalle, in caso di gravidanza, asma e ipertensione.
Nell'immagine sopra: HALASANA, in quella sottostante KARNAPIDASANA.
Grazie ad Anna per aver acconsentito agli scatti e alla loro pubblicazione.
In questo post avevamo visto il guerriero 2 con Romina in dolce attesa; oggi vedremo la posizione dell'albero, vrkasana con Rossella e Cristina.
Questa è la posizione "semplice", a me piace chiamarla "il piccolo albero", il focus non è mantenere l'equilibrio come nella posizione finale ma osservare la reazione del corpo modificando leggermente il consueto appoggio dei piedi.
Posizionando il tallone sopra il malleolo opposto l'equilibrio non è più stabile come nell'appoggio bipodalico ma viene leggermente perturbato, giusto quel poco che ci consente di entrare, rimanere e sentire l'asana in profondità. Trovo interessante e profonda questa versione dell'albero, ci offre la possibilità di soffermarci su ciò che accade in noi quando l' abitudine viene modificata e sta a noi ascoltarla ed accettarla. Quale realtà migliore della gravidanza rispecchia questo stato di cose? Quanti cambiamenti avvengono nella donna in attesa? Solo lei lo sa.
Lo yoga, se praticato con consapevolezza e quasi devozione ci insegna molto sulla vita, la pratica dal tappetino si trasferirà in modo spontaneo e naturale nella vita quotidiana. I dubbi, le paure si dissolvono, la pratica ci insegna a rimanere lucidi e presenti nell'atto del fare o anche del non fare, non lasciamoci trasportare da quello che non esiste più o da quello che forse potrebbe esistere ma che nella realtà -nell'adesso- di fatto, ancora non esiste. Sforziamoci inoltre di accettare i cambiamenti e non sprechiamo energie nel cercare di trattenere o rimanere ancorate/i a ciò che sta cambiando, il cambiamento è vita!
Grazie a Cristina e Rossella per aver acconsentito allo scatto e alla sua pubblicazione.
ESECUZIONE
Rilassiamo le spalle, ruotiamole indietro e lasciamole poi indietro e in basso; il collo è stabile al centro.
Da tadasana (con le gambe leggermente separate) solleviamo il tallone destro e posizioniamolo sulla parte superiore del malleolo sinistro; i due piedi dovrebbero formare un angolo di 90°.
Congiungiamo i palmi delle mani in namaskar mudra mantenendo le spalle allineate tra di loro, e per quanto possibile anche il bacino prova a rimanere frontale.
Dristhi (focalizzazione dello sguardo) altezza dell'orizzone visivo fermo su un punto piccolo davanti a noi, se la posizione è confortevole posso chiudere gli occhi e portare lo sguardo in convergenza al centro delle sopracciglia.
CONCENTRAZIONE
All'inizio sull'allineamento delle spalle, delle anche e dei piedi.
L'impegno è nel mantenere lo sguardo fermo (non lo faccio vagare intorno).
Sensazione di calore tra le due mani e ascolto del contatto di una accanto l'altra.
Sensazione di radicamento stabile e sicuro a terra, ascolto delle piccole oscillazioni corporee, impegno nel NON contrastarle ma accettarle, quasi farsi lievemente "cullare" da queste.
Attenzione alle sensazioni di tutto il corpo, completo ascolto.
Non vi è concordanza nelle interpretazioni del termine "ujjayi", c'è chi lo chiama il respiro del "vittorioso" chi respiro ad "alta voce".
Questa respirazione spesso accompagna sequenze di asana (come nel saluto al sole) ma può essere praticato anche come mero pranayama, quindi stando seduti con la schiena ben dritta.
Ciò che accomuna entrambi i metodi è il blocco parziale della glottide, questo restringe i condotti di entrata ed uscita dell'aria quindi sia l'inspiro che l'espiro risultano essere "frenati".
POSIZIONE
Seduti a gambe incrociate (nella posizione più confortevole per noi). Le braccia sono tese ed i dorsi delle mani appoggiati alle ginocchia, le mani sono nel mudra dell'iniziato (pollice e indice a contatto, medio, anulare e mignolo sono tesi e tra di loro vicini).
Inspirazione (puraka): si esegue con la cintura addominale controllata e si assorbe più aria possibile sollevando le costole, termino l'inspirazione quando sento che non potrebbe più entrare altra aria nei polmoni.
Ritenzione (kumbhaka): terminata l'inspirazione fermo il respiro e chiudo completamente la glottide, lo trattengo per due secondi.
Espirazione (rechaka): la glottide si apre un pò e contraggo vigorosamente la parete addominale per espellere tutta l'aria immagazzinata nei polmoni. Il respiro avrà un suono ben udibile. -
Ritenzione (kumbhaka) trattengo il respiro con i polmoni vuoti due secondi.
BENEFICI
Riesce ad assorbire completamente la mente e ne riduce quindi le oscillazioni, viene mantenuta l'elasticità dei polmoni
RESPIRAZIONE UJJAYI DURANTE LA PRATICA DEGLI ASANA
Il respiro non si ferma in alcun momento, lo sento bene dal suono emesso a causa della glottide parzialmente chiusa. Importante è equilibrare l'inspirazione e l'espirazione. Tendenzialemnte l'inspirazione viene eseguita nelle estensioni mente l'espirazione nelle flessioni.
A volte dalle esigenze di qualcuno nascono opportunità per altri!
Se vuoi iscriverti, ma non trovi una lezione che riesca ad incastrarsi con i tuoi impegni quotidiani prova a mandarci un'email con la tua preferenza di giorno ed orario, faremo il possibile per venirti incontro e potrebbe nascere una nuova lezione!
continuano le lezioni di yoga nella basilica di San Celso in via corso Italia, 37.
Ringrazio di cuore l'associazione LAQ per la magnifica opportunità, praticare in un luogo simile è un grande privilegio per me, a livello energetico è qualcosa di completamente differente dal solito, dovete provarlo per crederlo!
Grazie a Notturno studio per la scenografia allestita all'interno della basilica.