UJJAYI
Non vi è concordanza nelle interpretazioni del termine "ujjayi", c'è chi lo chiama il respiro del "vittorioso" chi respiro ad "alta voce".
Questa respirazione spesso accompagna sequenze di asana (come nel saluto al sole) ma può essere praticato anche come mero pranayama, quindi stando seduti con la schiena ben dritta.
POSIZIONE
Seduti a gambe incrociate (nella posizione più confortevole per noi). Le braccia sono tese ed i dorsi delle mani appoggiati alle ginocchia, le mani sono nel mudra dell'iniziato (pollice e indice a contatto, medio, anulare e mignolo sono tesi e tra di loro vicini).
- Inspirazione (puraka): si esegue con la cintura addominale controllata e si assorbe più aria possibile sollevando le costole, termino l'inspirazione quando sento che non potrebbe più entrare altra aria nei polmoni.
- Ritenzione (kumbhaka): terminata l'inspirazione fermo il respiro e chiudo completamente la glottide, lo trattengo per due secondi.
- Espirazione (rechaka): la glottide si apre un pò e contraggo vigorosamente la parete addominale per espellere tutta l'aria immagazzinata nei polmoni. Il respiro avrà un suono ben udibile. -
- Ritenzione (kumbhaka) trattengo il respiro con i polmoni vuoti due secondi.
BENEFICI
Riesce ad assorbire completamente la mente e ne riduce quindi le oscillazioni, viene mantenuta l'elasticità dei polmoni
RESPIRAZIONE UJJAYI DURANTE LA PRATICA DEGLI ASANA
Il respiro non si ferma in alcun momento, lo sento bene dal suono emesso a causa della glottide parzialmente chiusa. Importante è equilibrare l'inspirazione e l'espirazione. Tendenzialemnte l'inspirazione viene eseguita nelle estensioni mente l'espirazione nelle flessioni.
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